II International Meeting of SCHOLAS CHAIRS Students – Fordham University, New York, USA

Chiusura del 5th International SCHOLAS CHAIRS CONGRESS alla FORDHAM University
Si è realizzato all’Università Fordham di New York, in seno al Congresso annuale di SCHOLAS CHAIRS, il secondo incontro internazionale degli studenti Scholas Chairs.

Un momento di lavoro di gruppo
Visita al progetto YMCA, Harlem



Una tre giorni all’insegna della partecipazione ad alcune attività del congresso, della realizzazione di workshop ed attività specifice di formazione e alla visita di progetti sociali nella comunità con l’obiettivo di: ‘Provocare e facilitare lo sviluppo di una cittadinanza globale pro-attiva e la realizzazione di esperienze di mobilità internazionale, incontro, dialogo e responsabilità dell’Università, attraverso il messaggio e la proposta pedagogica di Papa Francesco.’













Visita allla Abyssiniam Batist Churh

Le ‘Cattedre Scholas’ (SCHOLAS CHAIRS) sono parte integrante di SCHOLAS OCCURRENTES, un’iniziativa promossa da Papa Francesco che punta all’affermazione della cultura dell’incontro per la pace mediante l’istruzione e il coinvolgimento dei giovani di tutto il mondo. Si propongono di essere dei punti di riflessione e di azione, collegati in una rete in cui ogni soggetto (docenti, ricercatori, studenti) si arricchisce nell’incontro con l’altro, attraverso i vincoli che si sviluppano tra le diverse università, le scuole e i progetti della piattaforma Scholas Social.

Un dinamica
Coloriamo il Mondo

Il gruppo di studenti

 A seguire il programma compelto della tre giorni di Congresso e di Incontro studenti


Il mio caleidoscopio brasiliano – Report finale dell’esperienza di tirocinio professionalizzante di Ilenia D’Attis

I miei primi 6 mesi di tirocinio post-lauream, professionalizzante in Psicologia, li ho svolti attraverso il progetto sociale e di scambi interculturali ‘Progetto BEA’ (promosso dall’associazione EnARS di Padova), in Brasile, tra le città di Petrolina (Pernambuco) e Juazeiro (Bahia). Due città di due Stati differenti, separate solo da un grande fiume, il Rio São Francisco (il fiume più lungo del Brasile!) ma collegate da un ponte e dalla barquinha (una barchetta che ogni giorno fa da spola tra le sponde dei due Stati). Così, tra una riva ed un’altra, ho avuto l’opportunità di formarmi nell’ambito della psicologia clinica e sociale, della crescita personale e dell’intercultura.

La ‘Barquinha’ sul ‘Rio São Francisco’

La sensazione è stata quella di trovarmi all’interno di un caleidoscopio di relazioni, attività, riflessioni e consapevolezze, che ha dato vita ad una mia visione del mondo più ampia e critica, più tollerante e inclusiva, più calorosa e umana.

Una parte considerevole del mio tirocinio l’ho svolta all’interno del programma di Residenza Multiprofessionale in Salute Mentale (Programa de Residência Multiprofissional em Saùde Mental, RMSM) dell’UNIVASF (Universidade Federal do Vale do São Francisco, Petrolina) con la supervisione della psicologa/tutor Prof.ssa Barbara Cabral, persona dall’incredibile umanità. Tale programma si svolge in diversi Centri di Assistenza Psicosociale (Centros de Atenção Psicossocial, CAPS) presenti nel territorio brasiliano, all’interno dei quali diverse figure professionali (psicologi, infermieri, assistenti sociali, psichiatri, logopedisti e pedagogisti) collaborano tra loro per offrire un trattamento il più possibile personalizzato e adeguato agli utenti del servizio, considerando la persona integralmente, nella sua dimensione bio-psico-sociale e culturale.  I principali tipi di CAPS sono quello infantile con bambini e adolescenti (CAPSi), quello con persone dipendenti da alcool e droga (CAPS AD) e quello con persone con disturbi mentali persistenti (CAPS II)

La mia esperienza si è svolta nel CAPS Infantile di Juazeiro (Bahia). Un centro immerso in un grande spazio verde nel quale era possibile entrare nella tipica vegetazione del nord-est brasiliano, la caatinga, con alberi da frutta tropicali e secolari, tra cui l’albero Juazeiro, che fin dall’antichità aveva un ruolo importante per il refrigerio e il ristoro dei nomadi brasiliani che decisero di insediarsi in questa zona e far nascere la città di Juazeiro proprio a partire da questo albero.  Così gli operatori del CAPS Infantile, attorno a questo albero, così importante per il sollievo del corpo e dell’anima, hanno dato vita al centro con l’obiettivo di fornire assistenza a bambini e adolescenti in situazioni di disagio psicologico e/o problemi legati all’abuso di sostanze psicoattive, offrendo cure, assistenza e promozione della salute.
Un momento del laboratorio al CAPS i di Juazeiro-BA

Felicemente, ho avuto l’opportunità di essere inserita in questo contesto dove ho accompagnato una psicoterapeuta durante i vari trattamenti, individuali e di gruppo, e che mi ha permesso di realizzare il mio obiettivo principale, prefissato per questa esperienza, ossia svolgere un laboratorio di meditazione e yoga in un ambiente naturale con scopo terapeutico, facendo riferimento alla mia tesi magistrale sull’Ecopsicologia.

La durata di ogni incontro del laboratorio era di un’ora e mezza con adolescenti dai 12 ai 17 anni, con disturbi mentali (depressione maggiore, disturbo d’ansia, comportamento suicidario, disturbo borderline di personalità e schizofrenia). Conducevo due volte a settimana delle sessioni di rilassamento, meditazione e yoga utilizzando musica rilassante e una campana tibetana.
Un altro momento del laboratorio
Inoltre, accompagnata da uno psicologo della residenza, Geovani Cardoso, ho condotto delle attività per lo sviluppo della fiducia tra gli adolescenti stessi. Alla fine di ogni sessione concludevo con dei cerchi di discussione riflettendo insieme su alcune delle tematiche che emergevano spontaneamente a seguito delle attività realizzate (quali per esempio la paura di non essere visti, la bassa autostima, l’incapacità di comunicazione, l’ansia, l’insicurezza, la depressione, o anche le diverse forme di automutilazione..). Dal mio punto di vista questi erano i momenti più significativi, arricchenti ed emozionanti.
Dopo che i ragazzi avevano lavorato sulla propria mente e sul proprio corpo è come se avessero acquisito maggiore consapevolezza della propria condizione, riuscendo a spiegare con una chiarezza invidiabile le loro percezioni, sensazioni, emozioni e i loro sentimenti, chiedendosi come avrebbero potuto migliorare la propria situazione piuttosto che adagiarsi sui comportamenti disfunzionali ai quali erano abituati a ricorrere. Il processo di trasformazione che più mi ha entusiasmata è stato vedere il cambiamento dei ragazzi da persone passive a persone attive nel proprio percorso terapeutico, persone maggiormente padrone di sé stesse che man mano stavano recuperando la propria autoefficacia, autostima e pace interiore
Gli ‘Olhos de Deus’ realizzati dagli adolescenti del CAPS i
 
A conclusione del mio periodo di tirocinio ho voluto dedicare le ultime due settimane ad un’altra forma meditativa, ossia la realizzazione di mandala di lana chiamato, “Olhos de Deus” (Occhi di Dio). I nativi d’America che li realizzavano dicevano che l’occhio di Dio serve a conoscere l’inconoscibile. E’ una forma di meditazione che si serve del movimento continuo e costante di un filo di lana attorno a due bastoncini di legno a forma di croce che man mano prende forma in una trama sempre più grande e completa, creando un vero e proprio mandala.
Nelle religioni Orientali i mandala rappresentano l’universo e vengono utilizzati per focalizzare l’attenzione, per definire uno spazio sacro e per aiutare a meditare. Aiutano a ritrovare calma, equilibrio e pace e ad aumentare la consapevolezza di sé. Nella realizzazione di questi mandala di lana ho percepito i ragazzi più centrati, determinati ed entusiasti. La riflessione finale si soffermava su quanto ogni piccolo gesto e azione determinasse la nostra vita così come ogni passaggio del filo nella realizzazione finale del mandala. In questi momenti di meditazione, ogni filo di lana sembrava inglobasse il gruppo di lavoro in una energia generatrice di buone intenzioni e impegno. Erano visibili nei loro occhi e sorrisi entusiasmo e gratificazione, cooperazione e pazienza reciproca, condivisione e apprezzamento. Questo è emerso anche nelle valutazioni qualitative finali, che hanno raccontato come il laboratorio avesse reso più sereni e tranquilli i ragazzi nel gestire delle situazioni di conflitto interiore e interpersonale, diminuendo ansia e stress e aiutando ad acquisire maggiore consapevolezza di sé stessi.
Nella logica dell’alternanza fra le attività pratiche e le attività teroriche, di studio e di ricerca, che è una delle caratteristiche del Progetto BEA, parallelamente a questo laboratorio ho partecipato al Nucleo di Mobilitazione Anti-manicomiale del Sertão (Nùcleo de Mobilização Antimanicomial do Sertão, NUMANS) con la conduzione di un primo gruppo tematico sull’empowerment, in collaborazione con la mia collega Thamara Agnes (studentessa in psicologia dell’UNIVASF) e un secondo gruppo sul controllo sociale nella salute mentale, condotto insieme a Milena Duarte (residente multiprofessionale).
NUMANS/UNIVASF – Ilenia D’A. conducendo una parte del gruppo tematico sull’Empowerment
Inoltre, ho partecipato agli incontri di supervisione ogni mercoledì e ad un gruppo di ricerca sui temi della salute mentale (Observatorio do Sertão) ogni venerdì, che mi ha permesso di approfondire argomenti di ampio respiro e che spesso mi hanno messo in discussione.
Ritengo che la mia crescita personale sia avvenuta anche durante gli incontri d’equipe svolti con il coordinatore del progetto, Nicola Andrian, e la mia collega italiana di tirocinio, Eleonora Zerbetto. 
Equipe BEA – INTEREURISLAND 2018/2019

Una volta ogni 15 giorni svolgevamo dei focus group affrontando tematiche riguardanti la consapevolezza delle nostre sensazioni, percezioni ed emozioni nei contesti di formazione che stavamo vivendo, utilizzando le questioni chiave dell’experiential learning (Di David Kolb) e lavorando molto sulla comunicazione assertiva e la risoluzione dei conflitti personali e interpersonali. Ogni incontro ci aiutava ad uscire dalla nostra zona di comfort e ad affrontare ogni difficoltà con razionalità senza però tralasciare il nostro lato emotivo, motore di ogni azione.Questa è stata una parte integrante del mio tirocinio che mi ha accompagnato fortemente nella gestione di difficoltà e incomprensioni personali ed interpersonali.
Infine, ma non per questo di poco conto, ho vissuto pienamente l’intercultura, come momento di incontro e scambio tra la cultura italiana e brasiliana. Uno degli eventi più importanti a riguardo è stato il Global Village AIESEC, evento organizzato da “AIESEC Vale do São Francisco” (Associazione studentesca presente in 126 paesi al mondo), con la nostra partecipazione come programma INTEREURISLAND e Progetto BEA assieme a diversi studenti in mobilità internazionale da Argentina, Perù e Brasile.

Ho potuto vivere il dialogo interculturale anche in qualità di facilitatrice di un breve corso di cultura e lingua italiane, tenuto con la collaborazione di Eleonora Z. al corso di Mestrado PPGESA in Educazione contestualizzata per la convivenza con il semi-arido PPGESA, al Dipartimento di Scienze Umane, Campus III di Juazeiro, dell’Università dello Stato della Bahia UNEB.

Questa esperienza avrebbe bisogno di più pagine per essere descritta e narrata, ma mi auguro che questa piccola descrizione possa aver dato un assaggio dell’eterogeneità di attività, emozioni e crescite vissute in un paese così caloroso e accogliente come il Brasile che tanto ha da insegnare umanamente.

                                                                                                Buon cammino…
                                                                                                Ilenia
 

Coinvolgendo tutte e tutti i presenti ballando la Pizzica

La mobilità di Ilenia D’Attis è stata sostenuta anche dai Finanziamenti 8X1000 della Chiesa Valdese – annualità 2019.

lavoro in gruppo e Peer Education, il protagonismo degli studenti nelle esperienze di Service Learning Internazionale con INTEREURISLAND e Progetto BEA

Lavoro in gruppo e condivisione

Giovedì 18 aprile 2019, in sede EnARS  a Padova si è svolto l’incontro di condivisione fra le studentesse e gli studenti appena rientrati e chi inizia il percorso per esperienze di Service Learning Internazionale attraverso il programma INTEREURISLAND e il Progetto BEA.

Un incontro che è parte integrante del ciclo annuale di attività per esperienze di mobilità all’estero promosse dall’EnARS in collaborazione con tre diversi Atenei (fra i quali l’Università di Padova) e cinque enti nelle rispettive comunità dei contesti italiano e brasiliano
Il pomeriggio assieme, oltre ad un pranzo condiviso, ha previsto un’alternanza di momenti di informazione e di condivisione che, nell’ottica della Peer Education, hanno permesso un confronto tra pari con la consapevolezza che ogni studentessa ed ogni studente presenti erano corresponsabili di un cammino formativo sia per se stesse/i che per i colleghi.

Ilenia D’A.(appena rientrata) e Maria S. (in partenza)  

Per Panzavolta (Panzavolta S., 2004 Peer education: l’educazione tra pari che passa conoscenze. L’educazione fra pari per sviluppare il sapere, modi di fare, credenze e abilita e per far crescere la responsabilità. on-line: http://www.bdp.it/content/index.php?action=read&id=1133.) la peer education è «un intervento che mette in moto un processo di comunicazione globale, caratterizzato da un’esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Questa pratica va oltre la consueta pratica educativa e diviene una vera e propria occasione per il singolo soggetto, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti transferali intensi».
Il protagonismo degli studenti coinvolti è, di fatto, una componente essenziale, prioritaria, della proposta pedagogica del Service Learning attraverso la quale si sviluppa la maggior parte delle attività BEA e INTEREURISLAND.
Durante l’incontro, inoltre, si è pianificato il programma completo delle attività di formazione che si svilupperanno prima della partenza dell’Equipe 2019, verso le città di Petrolina-PE e Juazeiro-BA che si trovano nella regione Nord-Est del Brasile.
Grazie Jamile S.S., Giacomo L., Francesco L., Maria S., Sara F., Martina F., Ilenia D’A ed Eleonora Z. e buon cammino.
Nicola Andrian,
Coordinatore BEA – INTEREURISLAND

Il gruppo a fine incontro

lavoro in gruppo e Peer Education, il protagonismo degli studenti nelle esperienze di Service Learning Internazionale con INTEREURISLAND e Progetto BEA

Lavoro in gruppo e condivisione

Giovedì 18 aprile 2019, in sede EnARS  a Padova si è svolto l’incontro di condivisione fra le studentesse e gli studenti appena rientrati e chi inizia il percorso per esperienze di Service Learning Internazionale attraverso il programma INTEREURISLAND e il Progetto BEA.

Un incontro che è parte integrante del ciclo annuale di attività per esperienze di mobilità all’estero promosse dall’EnARS in collaborazione con tre diversi Atenei (fra i quali l’Università di Padova) e cinque enti nelle rispettive comunità dei contesti italiano e brasiliano
Il pomeriggio assieme, oltre ad un pranzo condiviso, ha previsto un’alternanza di momenti di informazione e di condivisione che, nell’ottica della Peer Education, hanno permesso un confronto tra pari con la consapevolezza che ogni studentessa ed ogni studente presenti erano corresponsabili di un cammino formativo sia per se stesse/i che per i colleghi.

Ilenia D’A.(appena rientrata) e Maria S. (in partenza)  

Per Panzavolta (Panzavolta S., 2004 Peer education: l’educazione tra pari che passa conoscenze. L’educazione fra pari per sviluppare il sapere, modi di fare, credenze e abilita e per far crescere la responsabilità. on-line: http://www.bdp.it/content/index.php?action=read&id=1133.) la peer education è «un intervento che mette in moto un processo di comunicazione globale, caratterizzato da un’esperienza profonda ed intensa e da un forte atteggiamento di ricerca di autenticità e di sintonia tra i soggetti coinvolti. Questa pratica va oltre la consueta pratica educativa e diviene una vera e propria occasione per il singolo soggetto, il gruppo dei pari o la classe scolastica, per discutere liberamente e sviluppare momenti transferali intensi».
Il protagonismo degli studenti coinvolti è, di fatto, una componente essenziale, prioritaria, della proposta pedagogica del Service Learning attraverso la quale si sviluppa la maggior parte delle attività BEA e INTEREURISLAND.
Durante l’incontro, inoltre, si è pianificato il programma completo delle attività di formazione che si svilupperanno prima della partenza dell’Equipe 2019, verso le città di Petrolina-PE e Juazeiro-BA che si trovano nella regione Nord-Est del Brasile.
Grazie Jamile S.S., Giacomo L., Francesco L., Maria S., Sara F., Martina F., Ilenia D’A ed Eleonora Z. e buon cammino.
Nicola Andrian,
Coordinatore BEA – INTEREURISLAND

Il gruppo a fine incontro

Da Juazeiro-Bahia a Rovigo – al via una nuova tappa INTEREURISLAND

Come si sviluppa un’esperienza di Service Learning Internazionale con il programma INTEREURISLAND? 

Visita in Comune di Rovigo con AFS Intercultura e incontro con il Commissario Straordinario Nicola Izzo.

Proviamo a raccontarlo attraverso l’esperienza di mobilità internazionale di Jamile Soares da Silva, studentessa del corso di laurea in Pedagogia del Dipartimento di Scienze Umane DCH, Campus III / UNEB, della città di Juazeiro, Bahia, Brasile.

Un momento della selezione con la (ex) Direttrice del DCH III
Prof.ssa Marcia Guena, con Priscilla B. e Jardiel B
e la Prof.ssa Sandra C. della SERINT/UNEB

Seguendo la proposta INTEREURISLAND (a fondo post lo schema per la mobilità intenrnazionale), la prima fase del ciclo completo si è sviluppata in Brasile, nella città  di Juazeiro-BA, dove si trova la sede del DCH III/UNEB.

All’aeroporto di Venezia

Una fase di preparazione che ha previsto diverse attività fra le quali un corso di lingua e cultura italiane che, nell’ottica della peer-educazion, è stato facilitato dalla stagista italiana Eleonra Zerbetto (UNIPD – tirocinio professionalizzante post lauream in mobilità a Juazeiro-Bahia da novembre 2018 ad aprile 2019), una selezione pubblica (Bando di dipartimento DCH III in collaborazione con la Segreteria Speciale di Relazioni Internazionali SERINT/UNEB) e una formazione specifica.

Il 25 marzo 2019, Jamile arriva a Venezia dove ad accoglierla c’è anche Chiara Z., una studentessa UNIPD che ha già vissuto l’esperienza di mobilità INTEREURSLAND propio al DCH III, a Juaziero.
E l’avventura italiana inizia…

Intercultura Rovigo

Le prime settimane due settimane, fra Padova e Rovigo, passano all’insegna dell’incontro e del dialogo interculturale, in particolore grazie alla partecipazione alla settimana di Scambio – Rovigo “Mettiamoci in Gioco”, organizzata dall’associazione AFS Intercultura, sede di Rovigo.

Mentor Up Day, UNIPD

 Un altro appuntamento importante delle prime settimane è stato il “Mentor Up day”, una girornata dedicata al progetto di Service Learning “Mentor Up”, coordinato dal Prof. Massimo Santinello del Dipartimento DPSS, dell’Università di Padova. 

Con Beatrice G. (Peter Pan) e Roberta L. (Porto Alegre)

Seguendo la ciclicità INTERERISLAND, attraverso un’esperienza di Service Learning Internazionale, Jamile avrà la possibilità di sviluppare una continua alternanza fra la teoria e la pratica, lo studio e l’apprendimento attraverso il servizio sociale, frequentare due insegnamenti dei corsi di laurea in Scienze dell’Educazione e della Formazione a Padova e Rovigo e svolgendo attività di tirocinio nelle Cooperative Sociali Peter Pan e Porto Alegre di Rovigo.

Sempre nella prime settimane, Jamile ha già potuto partecipare ad uno degli incontri fra gli studenti in partenza e gli studenti in mobilità, momenti assolutamente fondamentali nella propsota INTEREURISLAND, per poter sviluppare il protagonismo degli studenti coinvolti, delle incontri interculturali e delle relazioni realmente significative.

In sede EnARS assieme a studentesse e studenti interessati a partire verso Petrolina-PE e Juazeiro-BA nel peossimo agosto.

Per Jamile, le attività del periodo di mobilità in Italia sono appena iniziate e, ringraziando anche la famiglia ospitante in Rovigo, ci auguriamo che l’espererienza sia il più formativa possibile dal punto di vista professionale e dal punto di vista umano.

Buon cammino Jamile Soares da Silva, seja bemvinda na Itália
Nicola Andrian
(coordinatore programma INTEREURISLAND)

Incontro di orientamento mobilità 2019 – INTEREURISLAND & Progetto BEA

Work in progress per le esperienze di mobilità verso il Brasile da agosto 2019, con un sistema misto di studio e tirocinio attraverso progetti di responsabilità sociale dell’universtà e di Service Learning Internazionale.
Una delle novità molto significative dell’incontro che si è svolto ieri, venerdì 29 marzo 2019 nella sede EnARS  a Padova, è l’eterogeneità dei corsi di studio degli studenti partecipanti Agnese, Angela, Elisa, Francesco, Maria, Marta, Martina e Maurizio:
Corsi di studio triennali in Scienze dell’educazione e della formazione, sede di Rovigo, Scienze psicologiche dello sviluppo, della personalità e delle relazioni interpersonali e corsi di laurea magistrali  in Culture, formazione, società globale, Pscicologia clinico dinamica e Psicologia di comunità.
Presente all’incontro anche Jamile Soares da Silva, del corso di laurea in Pedagogia del Dipartimento DCH III dell’Università dello Stato della Bahia, in Juazeiro-B, che è appena arrivata in Italia per l’esperienza di mobilità attraverso il programma INTEREURISLAND.

Si prospetta un anno molto impegnativio ma sicuramente pieno di opportunità per sviluppare ulteriormente le pratiche di dialogo interculturale, internazionalizzazione e responsabilità sociale dell’Università e Sevice Learning Internazionale.
Grazie e buon cammino a tutte e tutti noi,
Nicola Andrian e Isabella Polloni
EnARS, Padova

Un momento dell’incontro di orientamento

Incontro di orientamento mobilità 2019 – INTEREURISLAND & Progetto BEA

Work in progress per le esperienze di mobilità verso il Brasile da agosto 2019, con un sistema misto di studio e tirocinio attraverso progetti di responsabilità sociale dell’universtà e di Service Learning Internazionale.
Una delle novità molto significative dell’incontro che si è svolto ieri, venerdì 29 marzo 2019 nella sede EnARS  a Padova, è l’eterogeneità dei corsi di studio degli studenti partecipanti Agnese, Angela, Elisa, Francesco, Maria, Marta, Martina e Maurizio:
Corsi di studio triennali in Scienze dell’educazione e della formazione, sede di Rovigo, Scienze psicologiche dello sviluppo, della personalità e delle relazioni interpersonali e corsi di laurea magistrali  in Culture, formazione, società globale, Pscicologia clinico dinamica e Psicologia di comunità.
Presente all’incontro anche Jamile Soares da Silva, del corso di laurea in Pedagogia del Dipartimento DCH III dell’Università dello Stato della Bahia, in Juazeiro-B, che è appena arrivata in Italia per l’esperienza di mobilità attraverso il programma INTEREURISLAND.

 
Si prospetta un anno molto impegnativio ma sicuramente pieno di opportunità per sviluppare ulteriormente le pratiche di dialogo interculturale, internazionalizzazione e responsabilità sociale dell’Università e Sevice Learning Internazionale.
Grazie e buon cammino a tutte e tutti noi,
Nicola Andrian e Isabella Polloni
EnARS, Padova

Un momento dell’incontro di orientamento